Video relativo al servizio del TG 3 – “La Città Invisibile, il Cretto” di domenica 12.08.2018, alle ore 14.20.
L’arte come strumento della memoria. Nello scenario del Grande Cretto, immane opera di landart dell’artista Alberto Burri, che sorge a Gibellina (TP) sui resti del terremoto del gennaio 1968, uno spettacolo ispirato a “Le Città Invisibili” di Italo Calvino, a ricordo della grande tragedia che ha colpito cinquant’anni fa questa parte della Sicilia.
Per l’occasione, il labirinto del Cretto di Gibellina è stato pensato come ad un luogo contenitore, un continente di tutte le città possibili e invisibili, agli spettatori come a dei viaggiatori in esplorazione nelle città del nuovo continente e alle attrici come alle singole città. Sono state le parole invisibili di ciascuna attrice a dar vita alle diverse città possibili. E gli spettatori, una volta esplorato fisicamente, con l’ascolto e l’immaginazione, il nuovo continente delle città possibili e invisibili, hanno potuto scoprire forse di aver già incontrato o visitato in qualche modo alcune di queste città possibili: perché le città sono sempre un insieme di tante cose, di ricordi, di desideri, di segni, e sono certamente un luogo di scambio di parole e di memorie.
Il servizio del “canale cadetto” della RAI, in meno di due minuti coglie l’anima del libro de grande scrittore Italo Calvino e delle sue 55 città, tutte rigorosamente con nomi di donna, e pone in risalto quello che sarà l’impegno dei 26 artisti italiani, europei ed internazionali, che porteranno in mostra i propri lavori negli ambiti del Collegio dei Filippini, ad Agrigento, in via Atenea, il “salotto buono” della città siciliana, dal 15 al 30 settembre 2018.
« …e attuale. Perché è ovvio che “La città invisibile”, ambientato proprio là dove sorgeva Gibellina, e dentro al Cretto che Burri costruì con le macerie stesse del paese, non evoca solo la sciagura avvenuta qui esattamente cinquant’anni fa; ma richiamerà fatalmente le ferite, ancora aperte, dei terremoti più recenti. »