Il loro incontro risale alla primavera del 1997, durante la mostra nel castello di Garlenda “Dipingere con le terre”, mostra alla quale anche l’artista, allora ancora maestra elementare, aveva partecipato esponendo alcuni suoi lavori, insieme alle lenzuola dipinte dagli scolari garlendesi ed alle tele di Andrea Bagnasco .

Il Maestro aveva portato in giro per la campagna i ragazzini della scuola elementare di Garlenda per fare scorta di terre. Aveva anche spiegato loro come raffinarle e come trattarle con resine naturali.

Aderente e rispettosa del pensiero di Hermann Hesse, per cui “nulla accade mai per caso”, l’artista si è via via appropriata degli insegnamenti del Maestro genovese e ne ha ricalcato le orme, studiando, approfondendo e condividendo i dettami del Manifesto “Nella Natura con la Natura”, di cui il Bagnasco è stato uno dei firmatari.

Nasce da quell’incontro la grande attrazione “viscerale” verso la pittura con i pigmenti naturali di Carmen che, abbandonata la “cattedra”, si ritrovò interamente dedita al “cavalletto”.

In tutti questi anni la sua produzione è stata veramente considerevole, come si può apprezzare dai lavori esposti in questa mostra, ma la pittrice si è profondamente impegnata nella ricerca di un suo personalissimo stile artistico, utilizzando ogni sorta di materiale, sia in relazione ai pigmenti naturali, sia in riferimento ai supporti sui quali li ha “riversati”.

L’arte di Carmen non è ripetitiva e monotona, ma si diversifica a seconda del contesto temporale a cui ci si riferisce: nelle sue opere si ravvedono “tramature”, “colature”, “graffi” e “segni” che la contraddistinguono e la connotano come artista meramente informale.

I materiali utilizzati durante la sua pluridecennale esperienza pittorica variano dalla carta alla tela, dal cartoncino alla tavola, dal legno alla juta… un “viaggio” in ogni sorta di materiale che l’ha condotta ai “traguardi” che oggi si possono qui ammirare.

Ecco perché, a distanza di oltre 25 anni da quell’incontro, l’artista sente il desiderio di dedicare questa mostra ed il lavoro sino ad oggi svolto al ricordo del Maestro Andrea Bagnasco, un pittore “fuori dagli schemi”, ma soprattutto una persona di grande umanità e “fuori dal comune”.